27 dicembre 2006

2003

LA BANDIERA

MARZO 2003
Me l’ha preparata mia mamma. Ha detto che le ricordava gli anni ’70, ma certo a lei i genitori non la spalleggiavano affatto. Anche lei manifestava per il Vietnam, l’aborto. Insomma me l’ha preparata con orgoglio e con i resti di certe stoffe che ha trovato in merceria. La scritta l’ho fatta io con una bomboletta nera, perché il nero sopra i colori spicca, si legge bene. E io voglio che tutti vedano la scritta, che leggano questa parolina magica, io voglio che tutti mi notino e soprattutto Ilaria, è anche per lei che ci vado a questa manifestazione. Lei ne sa di cose sull’America, la guerra del golfo, Bush padre, Bush figlio. Insomma lei è una di quelle impegnate, proprio come mia madre negli anni ’70. Ma se me la sposo Ilaria, bé io non la tratto mica come ha fatto mio padre. È marzo, la guerra è scoppiata da poco e a me dispiace ma un po’ sono anche contento, ho un’adrenalina addosso, mi sembra quasi di essere in un film. E poi si dice che stavolta saremo ancora più dell’ultima manifestazione. La bandiera è pronta, ma io non so come vestirmi, troppo zecca mi confonderei con gli altri, ma precisino sembrerei un pesce fuor d’acqua. Questa guerra è uno schifo, roba di petrolio e Bush è un fascista. Ilaria mi ha spiegato un po’ di cose, ora non me le ricordo tutte, ma bene o male sono d’accordo. E poi almeno io la bandiera non l’ho comprata mica dai cinesi o al mercato. Me la sono fatta in casa, equo e solidale al massimo. Mia madre sta troppo avanti, pure se è un po’ depressa. Manca un’ora all’appuntamento con Ilaria, so' troppo gasato, ‘ste manifestazioni so' troppo fiche. Anche se mi dispiace che è scoppiata la guerra, ma c’ho un’agitazione addosso. Questa occupazione americana è proprio un’ingiustizia, la democrazia non si esporta, gli americani so' imperialisti e da quando frequento Ilaria non bevo più la coca-cola, ma qualche volta al Mac ci mangio. Lei è troppo fica, a scuola è una di quelle che si fa notare. Mi sa che stavolta la bacio o almeno ce provo. Durante la manifestazione, lì, presi dall’agitazione, dalla foga, un bacio glielo piazzo, magari tra uno slogan e qualche coro, un bacetto glielo do. Bush è fascista ma io non so mica scemo. Però che mi metto?

NOVEMBRE 2003
Non è poi mica diverso dal Kosovo o da altre missioni. Le cose da fare sono le stesse in fondo. La gente è un po’ più strana, tutto qui. Ma alla fine io mi trovo pure meglio con gli altri. Gli americani so' tremendi, loro non guardano in faccia nessuno, però in fondo fanno bene. Qui si dice che anche i ragazzini sarebbero capaci di farti saltare in aria come un niente. Per ora io non ho visto granché.
Dice che finita la missione forse mi promuovono, o comunque qualcosa da parte me la sono riuscita a mettere. Oh, non ci fare troppo la bocca, che sempre il mutuo ci tocca fare. Ti mando una foto che mi ha fatto Mario col cellulare. Bella eh? La bandiera sullo sfondo è fica, eh? Te stai per sposa' un eroe. Sempre che 'sti americani se sbrigano co' 'sto Saddam. Oh, qui ce stavano foto sue dappertutto, che poi co' quei baffi mi ricorda zio Franco. A proposito, tra un po’ è Natale, ma quest’anno da chi lo facciamo? L’anno prossimo magari stiamo da noi, sempre che sta casetta la mettiamo a posto in tempo. I soldi non dovrebbero essere più un problema. Ora ti saluto, dì a tutti che sto bene e che li penso. E mi raccomando fa' ingrandire sta foto con la bandiera che me piace proprio, so' o non so' un gran fico? Dai, scherzo. Un bacio grande amore e sta tranquilla.

Il 12 novembre 2003 avviene il primo grave attentato di Nassiriya. Alle ore 10:40 ora locale (UTC +03:00), le 08:40 in Italia, un camion cisterna pieno di esplosivo scoppiò davanti la base MSU (Multinational Specialized Unit) italiana dei Carabinieri, provocando l'esplosione del deposito munizioni della base e la morte di diverse persone tra Carabinieri, militari e civili. Il tentativo del Carabiniere Andrea Filippa, di guardia all'ingresso della base "Maestrale", di fermare con il fucile AR 70/90 in dotazione i due attentatori suicidi riesce, tant'è che il camion non esplode all'interno della caserma ma sul cancello di entrata, altrimenti la strage sarebbe stata di ben più ampie dimensioni. I primi soccorsi furono prestati dai Carabinieri stessi, dalla nuova polizia irachena e dai civili del luogo.
Secondo la rivista francese Navires & Histoire N°55 di Agosto 2009, le truppe statunitensi avrebbero subito, dall'inizio della guerra all'Iraq al 6 luglio 2009: 6926 soldati uccisi (167 suicidi), 66421 mutilati o feriti gravemente (26400 definitivamente fuori combattimento), 26224 sono i disertori e i renitenti. Inoltre il 15% dei soldati di ritorno dall'Iraq o dall'Afghanistan, presentano problemi di tossicodipendenza, soprattutto dall'eroina. A questi numeri vanno aggiunti 451 soldati uccisi e 5901 feriti della coalizione alleata agli USA. Va aggiunto che almeno 4000 soldati inglesi presentano problemi mentali.
Le agenzie dei contractors e dei mercenari hanno subito, su tutti i fronti della `Guerra Totale al Terrore', al 6 luglio 2009, 5076 morti (ufficialmente 962) e 14382 feriti. Di questi morti, 1261 sono statunitensi (ufficialmente 445 e 3307 feriti), spesso presentati come centroamericani.
I camionisti stranieri, uccisi in Iraq, sono 1053 e 1830 feriti, cui vanno aggiunti 157 membri delle Nazioni Unite uccisi e 244 giornalisti.
Bisogna aggiungervi 5981 volontari e civili arabi morti in Iraq.
Gli iracheni hanno avuto 427902 morti entro il 6 luglio 2009: 41877 i soldati e i miliziani uccisi dal 1 maggio 2003 al 6 luglio 2009. I guerriglieri morti in combattimento o per le ferite riportate sono 36581. I civili uccisi dal 1 maggio 2003 al 6 luglio 2009 sono 175634 e altri 173810 a causa delle condizioni generali imposte dalla guerra.
In totale, afferma la rivista francese alla data del 6 luglio 2009, nella guerra e nell'occupazione dell'Iraq sono morti 427902 iracheni.
Dall'ottobre 2001 al 6 luglio 2009 gli statunitensi, i loro alleati e i contractors hanno subito 20124 caduti e 143979 feriti su tutti i fronti della `Guerra Totale al Terrore'.


È notte
e di notte fa più paura
ai bimbi di Bagdad, quest'avventura
di guerra d'oriente che come ogni guerra
non servirà a niente....a niente....
....a niente

(E. Bennato)


/Alessandro Corazzi/



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