27 dicembre 2006

2008

1+1=?

Ricordo il periodo precedente alle ultime elezioni presidenziali americane, ricordo che ne ero più interessato che dalle ultime politiche in Italia, seguivo i dibattiti più disparati e mi stavo convincendo che gli U.S.A. stessero diventando di nuovo il paese delle opportunità. Se si governa male l'Italia si rovina un solo paese, se si governano male gli Stati Uniti d'America si può rovinare il mondo intero. A testimonianza di ciò ci sono i due mandati di Bush junior, che forse più disastri non poteva combinare, e nonostante tutto gli americani l'hanno rivotato contro un candidato di poco spessore e in un clima di forte sospetto per irregolarità nel voto, come del resto la prima volta contro Al Gore, forse allora in maniera ancora più marcata. Insomma tutto il mondo è paese...
Sono uno di quelli che è convinto che se il presidente fosse stato un altro l'attacco alle torri gemelle non ci sarebbe mai stato, e di conseguenza le guerre in Afghanistan e in Iraq, e il forsennato rialzo del prezzo del petrolio... Questi fatti hanno influito sulla vita di tutti, e lo scontro tra il primo possibile presidente donna e il primo possibile presidente afroamericano mi interessava oltremodo, dato che in Italia a breve sarebbe stato impossibile avere un cambiamento paragonabile (come ad esempio un presidente del consiglio che abbia meno di 50 anni, questo già mi basterebbe). Ricordo chiaramente che molti esperti davano per spacciato Obama contro la Clinton perché si diceva che in America le primarie le vince chi ha più soldi da spendere nella campagna elettorale, e si credeva che la Clinton ne avesse di più. Io ero abbastanza contento di questo perché sinceramente la candidatura di Obama mi sembrava un po' più strumentale mentre quella della ex-first lady più pragmatica. E' stata un po' una delusione la vittoria di Obama nelle primarie, ma poi mi sono voluto convincere del vento innovatore che sembrava volesse portare, e comunque ero sicuro che quegli odiati repubblicani sarebbero stati sconfitti...
- Breve chiosa sui repubblicani, non solo le idee dei conservatori reazionari sono di solito le più lontane dalle mie, ma la scelta di un nome che si rifacesse alla struttura di governo più illuminata e progressista dell'antica Roma (la Repubblica) crea un'associazione di idee a me insopportabile tra un periodo storico che ammiro e delle idee che rigetto. Fine della chiosa -

Comunque poi, a parte le primarie, è andata come tutti si aspettavano anche se la stupida legge elettorale americana ha consentito ai repubblicani di mantenere grande peso al senato, questo mi ricorda la stupida legge elettorale di un altro paese a caso...
Obama si è insediato alla casa bianca e ha reso omaggio alla sua ex-sfidante rendendola segretario di stato. Mi ricordo che pensavo che sarebbero stati tempi duri per lui, a causa delle aspettative che tutti si erano fatti e dell'impossibilità di risolvere tutto in quattro e quattr'otto, e poi io non ero ancora del tutto convinto del potere politico di Obama, mi sembrava ancora che la Clinton potesse avere più peso e un minore alone di "nuovo messia" che la rendeva più fattiva e meno sognatrice. Ero in un periodo in cui mi risultava difficile credere ancora nelle ideologie attuate alla politica, e andavo maturando la convinzione che l'unica soluzione per uscire dall'impasse che si stava vivendo fosse fare, cambiare, anche sbagliando, ma bisognava smuovere qualcosa, e se non questa spinta no riusciva a darla Obama ci poteva riuscire la crisi che arrivò.
Ho cominciato a odiare la matematica quando al posto dei numeri sono arrivate le lettere e progressivamente ha perso il contatto con la realtà che le avevo sempre attribuito, evidentemente c'è chi ha applicato questo scollamento anche alle operazioni finanziarie. E' possibile arricchirsi all'infinito? Evidentemente no, perché è impossibile creare soldi all'infinito, così se non ci sono i soldi bisogna inventarseli, è un circolo vizioso in cui siamo entrati cominciando ad affidarci a rate, prestiti, finanziamenti, le cose le compri ma in realtà i soldi non li hai, e coloro che te li prestano in realtà ricevono più soldi di quanti te ne danno, così a noi sembra di possedere qualcosa che non abbiamo e che paghiamo di più di quello che costa, e l'imprestante ha un guadagno che si materializza solo alla fine dei pagamenti ma che può già considerare acquisito. Allargate questo sistema a livello mondiale!
Naturale che finché tutti pagano va bene, ma quando anche una sola particella non compie il suo dovere?
Il sistema che ho descritto sopra è perfettamente legale, ma quando poi prende piede stimola la mente di qualche furbone a giocare con i guadagni virtuali e a cercare di accrescerli sempre di più, e siccome a quel sistema è collegato tutto il mercato mondiale, crolla un tassello e crolla tutto...
Forse sto semplificando troppo ma il meccanismo è più o meno questo, ma perché non riusciamo mai ad imparare dai nostri errori, perché pensiamo che si possa mettere una toppa e semplicemente ripartire? Tutto si sta scollando dalla realtà, dalla matematica alla più semplice associazione di idee lavoro = guadagno.
Quando ci penso questa cosa non mi va proprio giù, e l'unica soluzione che trovo è non pensarci, cercare di tenere ben legate alla realtà le cose che mi riguardano e curare il mio orticello fatto certamente anche di scambi con quelli affianco ma sempre secondo l'equazione x patate = x carote.
Certo quando il tuo orticello è gli U.S.A. e dentro ci sono 2 guerre che possono cambiare faccia al mondo, sanità non accessibile a tutti, stati che condannano a morte, gente che si può sparare indiscriminatamente etc..., l'equazione diventa un po' più complicata da formulare, ma se questa crisi fosse l'occasione per un nuovo inizio? Forse semplifico ancora ma certe volte guardare il proprio orticello fa anche pensare meglio ai rapporti "globali", magari il globale è solo una somma di molti particolari che se si guardano insieme non si riconoscono più. Ciò che mi chiedo è: nei periodi di crisi si guadagna di meno e l'economia non gira perché non ci sono soldi da spendere, ma se tutto cominciasse a costare di meno, allora non si abbatterebbe l'effetto negativo? Io guadagno di meno, ma vado a comprare qualcosa a un prezzo minore che comunque è costata di meno produrre, allora magari il margine di guadagno è diminuito ma si ha bisogno in generale di meno soldi per vivere, per cui in relazione al costo della vita il guadagno rimane invariato.
Sicuramente è un ragionamento troppo semplice per non essere già stato pensato e scartato perché impossibile da attuare, ma è impossibile da attuare per evidenti motivi pratici o perché nonostante ci spacchino i marroni con questo mercato globale ogni settore pensa solamente a guadagnare di più a livello particolare?

/Ivan Cusella/



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