25 dicembre 2006

Miscellanea

Gradevole passeggiare per queste strade. Sono di fretta e non ricordo il perché, ho paura anche di essermi perso. Ecco l’autobus, se corro faccio in tempo a salirci, inizio ad affrettarmi, ma il mio corpo sembra non volerne sapere di eseguire i comandi, cerco di forzare le gambe alla mia volontà senza successo ed una strana sensazione di impotenza cresce in me. Ecco è già ripartito. L’ho perso. Posso sempre aspettare il prossimo una decina di minuti e sarà qui. Non vedo più la fermata, dove è finita? Era qui. Ed ora? Qui non passa nessuno, ed io mi voglio muovere, non so per dove. C’è una bicicletta non è legata, o forse si. La prendo. Ci salto su e comincio a pedalare. Non devo guardarmi intorno. //so beatiful….//No, farlo sarebbe un evidente segno di colpevolezza. Indifferenza e pedalare. Pedalare, ancora. Si alzano delle voci in lontananza, forse ce l’hanno con me, eppure non c’era nessuno per queste strade. Continuo a pedalare, senza voltarmi, no non devo voltarmi, continuo così, aumento un pochino la velocità e svolto al primo angolo. Li dovrei aver seminati, ma continuo a non voltarmi. Svolto ancora una volta. Ecco fatto ,senza voltarmi. Si sta alzando una nebbia fittissima che coprendomi sembra vuole proteggermi, quasi non ci vedo più, ormai ci sono dentro, completamente e mi rilasso…. mi confondo e divento nebbia anch’io….

Cosa ci faccio qui?
C’è Luca il mio migliore amico meglio chiedere a lui. Mi dice di sbrigarmi , in questo concorso di cucina conta anche il tempo ed io non ho fatto niente ancora. Ma come niente? E quella parmigiana allora chi l’ha fatta? Ma quale parmigiana se ci sono le zucchine. Si, ma ripiene. Chissà se avremo successo a questo concorso. //SISTEMA METRICO DECIMALE KSM kilo secondo minuto o kilo secondo metro, o forse era KRM?//Le cucine sono molto grandi. Le pareti bianche riflettono la luce sugli spaziosi banconi di metallo, tutto è molto ordinato e molta gente è a lavoro. Buono. Gustoso. Forse manca un po’ di sale. Ma perché io? Perché io devo andare a prendere queste teglie?
Eh già perché lui si è stufato del concorso e ha anche litigato con il giudice (che poi è quel figlio di puttana dell’amministratore). Tipico di Luca prima mi coinvolge, poi si stufa e scarica tutto a me. Quello lì è Gilberto Simoni anche lui qui a cucinare! Ci scambio due chiacchere, gli dico che sono un suo tifoso. Mento, in realtà io tenevo per il Falco. Gli dico anche che sono un grande appassionato di ciclismo. Stavolta sono veritiero, saluto e scendo le scale. Mi viene il rimpianto di non aver chiesto al Gibo la storia dell’Aprica del 2001, vabbè magari lo rincontrerò più tardi.
//cosi è se vi pare, ma cosa?//
C’è un altro amico ora, a dir la verità però non mi ricordo bene chi sia, comunque mi chiede di accompagnarlo da una ragazza, che sta con un’amica, gli serve il quarto. Ancora gli appuntamenti al buio non son mica più un ragazzino io. //lavorare, produrre produrre!// E poi sono fidanzato. A proposito dov’è la mia ragazza, forse mi ha mandato un messaggio.. il pane! Il pane!
Ah no, erano le teglie che devo comprare meglio darsi una mossa.

La strada è larga e pulita, è una bella giornata in fondo. Quasi, quasi mi fermo ad un bar e faccio una partita a flipper. Il bar è affollato e per il flipper c’è la fila… le teglie! Le teglie! Come posso continuarmi a dimenticare? Devo andarci subito.//triste solitario y final// O forse meglio sdraiarsi, quel divano fa al caso mio, giusto per rilassarsi un secondo… le pareti mi girano intorno molti conosciuti e altri meno noti si sovrappongono in un susseguirsi rapidissimo di diapositive dai contorni mutevoli indefiniti, un risolino ingiustificato mi scuote dolcemente prima di cadere in un sereno stato di dormiveglia……..
Galeggio, fluttuo mi mescolo ai colori come fossi parte di una tavolozza e finalmente sono inconsistente…

Eccomi qua di nuovo in pista, sono molto energetico ora in perfetta forma fisica e decido di saltare. Mamma mia quanto salto! Sono in cielo, praticamente volo. beh diciamo che non è proprio volare, ma se agito le braccia come fossi un uccello riesco a controllare la planata. Qualcuno dal basso cerca di afferrarmi, S U C A ! Non mi avrete //Leopoldo I re del Belgio e Ottone di Baveria diventa re di Grecia …. un bel quarantotto ad Hannover! Figurarsi in Grecia….// mai maledetti! Continuò a planare tocco terra un secondo giusto per spiccare un altro salto prodigioso e di nuovo in alto in aria al di sopra della città. Vado avanti così per un po’, impressionato dalle mie capacità, poi la discesa si fa più veloce forse troppo veloce, più che planare, sembra stia precipitando, ma non perdo la calma e cerco di opporre più resistenza possibile all’aria che mi scorre veloce sulla faccia, come fossi un paracadutista sprovvisto di paracadute. La terra si avvicina velocemente ma sembra stia riuscendo a frenare quanto basta, e poi tocco il terreno e le mie gambe ammortizzano l’impatto con il suolo come fossero due molle perfettamente comprimibili. // sette per otto, cinquantasei circa, magari un po’ di meno// Ci riprovo, ma non riesco più a saltare, mi accontento in fondo è stato bello finche è durato.
Gradevole passeggiare per questo prato così curato, e l’odore dell’erba tagliata di fresco mi è sempre piaciuto. Ma improvvisamente, un boato celebrale mi sconquasso completamente una voce straniera irrompe prepotentemente nel mio cervello, dirompendo come una bomba dentro l’acqua, frantuma la mia serenità e mi spaventa, la nebbia si dissolve di colpo e mi sorprendo a gridare oooooooooooooooooooooooooooo

“maledetta radiosveglia, prima o poi la spacco!.”


/Lorenzo Galieni/

Stampa il post

Nessun commento: