15 febbraio 2007

Fantozzi REVolution

Non potevo credere ai miei occhi, il mio idolo era lì, in piedi davanti a me. Sebbene fosse lì sconfitto a chiedermi aiuto, la sua aurea di grandezza non risultava sminuita.
“Ma come è potuto accadere?”
“Tutto è iniziato quando mia moglie Pina mi lasciò, sa geometra...”
“Non sono Geometra sono un supereroe” puntualizzai.
“Si lasci chiamare così Geometra Bacheco, dicevo, prima mia moglie se ne andò di casa, dopo aver fatto quella serie Tv “un medico in famiglia”, poi pagai per far prendere Mariangela al Grande Fratello e sa i soldi non li avevo e li chiesi in prestito ad uno strozzino dell'ambiente.”
“Chi?”
“Maurizio Costanzo”
“Il cravattaro coi baffi?”
“Proprio lui, mi ha rovinato. Con i suoi interessi mi ha portato via tutto e poi Mariangela fu eliminata anche dal grande fratello, il primo giorno, subito dopo essersi spogliata per mettersi il pigiama che tra l'altro le avevo regalato io.”
“Ascellare?”
“Proprio così.”
Non riuscii a reprimere una smorfia di disgusto e al Ragioniere Ugo Fantozzi non sfuggì, ma d'altronde c'era abituato.
“Però ora” ricominciò con rinnovato orgoglio “ho un piano per rifarmi sul mondo televisivo e soprattutto su di lui, sul cravattaro, mi manca solo un gruppo di uomini di fiducia, uomini d'azione pronti a tutto per realizzarlo, per questo sono da lei geometra, lei mi deve aiutare, magari lei conosce qualcuno all'altezza del piano”
“Forse conosco le persone giuste”
“Allora mi aiuterà?”
“Certo ragioniere vadi, vadi pure ora. Ci vediamo domani a Tor di valle.”
“Tor... di... valle? Tor di valle... Trotto?”
“Precisamente.”

Fu così che il giorno dopo ci incontrammo all'ippodromo, lì avevo dato appuntamento a dei miei contatti, gente d'audacia, fantasia ed esperienza.
“Bakeko m'allunghi 50 euri?”
“Pomata non mi hai detto nemmeno ciao e già mi chiedi i soldi? Un po' di tatto che figura faccio io davanti al ragioniere, vi ho detto che dobbiamo parlare di affari importanti.”
“Si hai perfettamente ragione Baché il mio amico Pomata manca sempre di tatto, però, ecco vedi il fatto è che abbiamo una dritta per le mani una di quelle che non possono perdere, purtroppo però manchiamo di finanziamenti e se tu potessi prestarci appunto, il cinquantone, dopo la corsa si potrebbe parlare comodamente seduti, magari con una bottiglia di champagne....”
“Si champagne, Mandrake non ci provare che se aspetto che voi due vincete, non bevo nemmeno un chinotto.”
“Ora però sei ingiusto.” Il Pomata si offese e così iniziarono a tartassami entrambi e alla fine cedetti e finanziai la scommessa che era un'accoppiata sulla sesta corsa. Cardinale Jos e Lady D. Fantozzi intanto sembrava inquieto e prima della corsa mi prese da parte.
“Belin geometra ma non è mica che i suoi amici hanno il vizio del gioco?”
“No, no il vizio, diciamo la mania.” risposi.
“Ah ah meno male la mani... ma come la mania? Beh mi sento mollllto rinfrancato sa!”
La corsa partì e la voce dello speaker incominciò a gracchiare dagli altoparlanti.
“Partiti! Subito in testa Cardinale Jos seguito da Fantastica Deb e Altamirano in seconda ruota, poi seguono Esmeralda e Zecca di Brazza...”
“Ma Lady D?” Chiesi con uno sguardo di rimprovero al Pomata.
“Sta lì, sta lì è sorniona.”
“... Sempre in testa Cardinale Jos stacca di una lunghezza Fantastica Deb, in difficoltà Altamirano sorpassato in seconda ruota da Esmeralda poi Zecca di Brazza chiude il gruppo un' opaca Lady D...”
“Opaca? Ma quale opaca è sorniona!!!” ringhiò il Pomata.
“Vai Cardinà vai Lady D vai!” gridava spiritato Mandrake.
“... eccoci all'ultima curva Cardinale saldamente primo Esmeralda viene fuori molto bene in seconda piazza sorpassando anche Fantastica Deb, ma incredibile Lady D rimonta in quarta posizione e prova a passare Esmeralda e Fantastica Deb addirittura in terza ruota...”
“Vai cardinale, vai Lady D” ripeteva sempre più in trance agonistica Mandrake.
“Era sorniona era sorniona te lo dicevo io!” si vantava il Pomata.
“Siamo sul rettifilo finale Cardinale sempre primo Lady D conquista la seconda posizione con una fantastica progressione...”
“Vai Lady D, vai!”
“... Lady D prova addirittura ad infastidire cardinale Jos per la vittoria...”
“Ma ndò cazzo vai Lady D, fermati lì maledetta”
“... clamoroso Lady D vuole superare Cardinale Jos, ma no! lo tocca! Si scontrano! Sono squalificati e vince Esmeralda seguita da Zecca di Brazza e Fantastica Deb!!!”
“ Sorniona? Cogliona! Quella maledetta c'ha rovinato!” strillò Mandrake con la bava alla bocca!
Persi i miei soldi sulla sesta corsa, non ci rimaneva che trovare l'ultimo componente della banda che sembrava essere in ritardo.
“Bacheco” mi chiamò il pomata.
“Che c'è? Altri soldi non ve ne do”
“Aaahh con questi soldi manco fosse arrivato Rockfellè, no è che c'è una vecchia pure cicciona che ti guarda ti fa l'occhiolino”
“Ma dove?”
Non feci in tempo a girarmi che già si avvicinava una corpulenta e variopinta signora con un cappellone degno di Ascot.
“Bacheco che fa non mi riconosce? Sono io brigadiere Pasquale Zagaria.”
“Brigadiere ma come si è conciato?”
“ Bè lei mi ha detto una missione toposecrette e io con uno dei miei abili travestimenti mi sono vestito da signora avvenente”
“Avvenente? Vabbè lasciamo perdere facciamo le presentazioni”
“Piacere Mariposa contessina di Canosa... ehm scusate ero entreto nel personaggio, Brigadiere Pasquale Zagaria amo la mamma e la polizia!”
“Ma che è una guardia?” si preoccupò il Pomata.
“Non più... non più...”
“Beh in questo caso piacere Mandrake e questo è il mio socio il Pomata.”
“Io sono il Ragionier Ugo Fantozzi”
“Fantocci?” chiese Mandrake.
“No Fan-to-zzi.”
“Va bene, va bene Bambocci non si scaldi! In fondo mi sembra di capire che siamo qui per aiutarla”
Bene o male le presentazioni furono fatte così, ci spostammo in un luogo più appartato per discutere del piano.
“Per prima cosa sincronizziamo gli orologi, io faccio le 18”
“18:15”
“18:30”
“17:40”
“13:30, s'è fermato”
Superati i primi ostacoli organizzativi riuscirono a stilare un piano dettagliato, ma c'era un punto che non avevano pienamente considerato.
“E le armi?” chiesi io.
“ Quali armi?”rispose con un altra domanda il Pomata.
“Come armi? Bacheco lei mi ha garantito che non ci sarebbero stati spargimenti di sangue né vittime innocenti sennò io vi spezzo la noce del capocollo e tutti i denti.” protestò Zagaria
“Si, si ma come facciamo a bloccarli, li dovremo pur minacciare con qualcosa?” insistetti io.
“Il geometra Bacheco ha ragione questo è un piccolissimo dettaglio che avevo dimenticato di esaminare.”
“beh allora?”
“beh allora ognuno porta qualcosa. In fondo bastano due armi.” Esemplificò Fantozzi
“Ma come ognuno porta qualcosa ma è un rapimento o andiamo a fare Pasquetta? E poi non ho niente” esclamò Mandrake.
“Beh io ho la mia vecchia Beretta d'ordinanza....”
“Bene Zagaria, benissimo” si rallegrò Fantozzi che non voleva far saltare tutto il piano per quel piccolissimo particolare.
“Io... forse, anzi... sicuramente” continuai con più decisione “mi posso far dare un moschetto automatico Beretta, residuato bellico della seconda guerra mondiale, da una mia zia ricca....”
“...da una sua zia ricca? Sa Bacheco lei mi ricorda qualcuno...” disse Fantozzi.
E così tutto fu deciso.
Il piano era semplice, ma ardimentoso, l'obiettivo erano i telegatti che sarebbero stati consegnati
quella sera. Il brigadiere ed io travestiti rispettivamente da Maurizio Costanzo e suo marito Maria De Filippi, dovevano ritirare (ovvero rubare) i premi vinti dalla coppia più mafiosa del piccolo schermo, che erano cinque in tutto.
Naturalmente però, prima di ciò bisognava provvedere a neutralizzare i veri showmen. A questo avrebbe provveduto un commando spietato formato dal Pomata e Mandrake che armati, come deciso in sede di pianificazione, si sarebbero introdotti nella villa del pappone e della trans-consorte travestiti da idraulici.
A dirigere tutte le operazioni sarebbe stato naturalmente Fantozzi il basista, inoltre tramite Pasquale Zagaria avevamo trovato anche un autista di fiducia tale De Simone anche lui ex poliziotto, tutti i travestimenti infine, erano stati curati dal brigadiere.
“Questi due cretini mi avrebbero già dovuto chiamare. De Simone accelera altrimenti arriviamo tardi” Fantozzi era teso come una corda di violino.
“Non si preoccupi staranno per chiamare” provai a tranquillizzarlo.
Finalmente il telefono squillo, i due finti idraulici avevano compiuto il loro dovere ed ora noi potevamo entrare in azione.
“Allora mi raccomando, voi due vi sedete in platea vicini ogni volta che vi chiamano vi alzate, sorridete, salite sul palco, ringraziate il pubblico e riscendete subito dopo. Ricordate meno state sul palco meglio è. Io vi seguirò dall'ultima fila. De Simone tu aspetti fuori a motore acceso.”
“Va bene Fantocci”
“Fantozzi io mi chiamo Fantozzi ha capito merdaccia!” la tensione della rivincita aveva reso Fantozzi oltremodo autoritario, come mai era stato in vita sua.
Io e Zagaria entrammo in teatro senza problemi i suoi travestimenti erano efficaci mi fermai addirittura a firmare qualche autografo.
“Zagaria”
“Chiamami Maurizio cretino.”
“Cretina sono Maria.”
“Ecco appunto”
“Mi scusi è che sono un poco tesa, lei no?”
“Calma e gesso Bacheco, il compare qui non è un fesso. Io non sento né ansia né tensione e quant'è vero che mi chiamo Zagaria fregheremo i telegatti al fetentone! Adesso sorrida, sorrida!”
Finalmente ci accomodammo ed il gala ebbe inizio, conduceva Claudio Bisio il primo premio che ritirammo fu un premio alla carriera per Maurizio Costanzo. Zagaria fu impeccabile.
Venne il mio turno, vincevo personaggio femminile dell'anno, tutto filò liscio tenni un aria altezzosa che ben si confaceva a colei che interpretavo.
Mi chiamarono poi per la seconda volta ritiravo miglior trasmissione per “Uomini e Donne” ero ancora più a mio agio, sorrisi a tutti, ma ad un tratto mi ritrovai Milton accanto.
“Ciao Maria”
“Fantozzi è lei?”
“Mah, geometra come mi ha riconosciuto?”
“Ma cosa fa? E il piano?” Bisbigliai furioso mentre ci avvicinavamo al palco.
“Geometra io nella mia via non ho vinto mai niente nemmeno una coppa piccolissima...”
“Incosciente”
Sul palco decisi di assecondarlo e dissi che avevo deciso di ritirare il riconoscimento insieme al mio fido Milton.
“Ah che bel gesto” commentò Bisio.
Poi però incominciò a mangiare la foglia. “Ma Maria questo non è Milton! Cos'è uno scherzo?”
Non sapevo cosa risponder mentre Fiorello che consegnava quel premio incalzava: “No, no sicuramente questo non è il vero Milton. Ci dica il suo nome.”
“Ragionier Ugo Fanto... ehm Palomo!”
Ma proprio in quel momento dalla platea un uomo in mutande incominciò ad urlare.
“Impostore ladro mi ha picchiato e rubato i vestiti!” Ci fu sgomento nella sala quello era il vero Milton.
“Boni, state boni. E' tutto uno scherzo ho organizzato tutto io” Costanzo-Zagaria intervenne provando a salvare la situazione.
Ma una violenta irruzione vanificò i suoi tentativi.
“Ladri, assassini e impostori” erano Maria e Maurizio quelli veri “Ci avevano fatto sequestrare!”
I due tele-padrini erano riusciti a liberarsi dal nostro commando.
“Fantozzi scappiamo!” e lo strattonai per il braccio. Gli sgherri dei due potenti tele-boss balzarono in piedi per afferrarci nel frattempo la strada per l'uscita ci veniva chiusa da Kledi e Costantino, mulinai con tutta la mia forza il telegatto che avevo in mano e lo scagliai contro il ballerino colpendolo in piena fronte. Andò giù secco con un solo colpo.
“Ti spacco la capa frescone maledetto!” sentii gridare, poi un colpo sordo ed anche Costantino rovinò a terra messo K.o. dal telegatto di Zagaria.
Purtroppo per due che erano fuori combattimento un' altra mezza dozzina era pronta a scagliarsi contro di noi.
“Veloci sul palco, scappiamo da dietro le quinte!” Fantozzi guidava, io e Zagaria gli coprivamo le spalle respingendo gli attacchi dei vari VIP della platea che indemoniati gridavano vendetta. Colpimmo Giletti, Timperi, Dj Francesco, una letterina e persino due Carramba Boys.
Sul palco Fiorello si scagliò contro Fantozzi, “Non potete fare male ai miei maestri e restare impuniti! Merdaccia!” gridò.
“Merdaccia sarà lei ruffiano maledetto!” Rispose il ragioniere riuscendo a sfruttare lo slancio dell'anchor man per catapultarlo a terra e poi gli fu subito addosso mulinando pugni a tutto spiano, ma Fiorello incassava bene e riuscì anche a ribaltarlo. I due incominciarono a rotolarsi lottando furiosamente.
Nel contempo Costanzo guidava un drappello di tre tronisti, pronti a tutto pur di ingraziarsi i loro mentori, che saliva dal lato sinistro del palco, mentre Maria, Milton (in mutande), il mago Casanova e Garrison ci chiudevano da destra.
“Zagaria ci stanno circondando!” Gridai spaventato.
“Quant'è vero che sono devoto alla madonna del Gargheno ci spezzo le gambe ad uno ad uno con questa meno!”
Ci stringemmo schiena a schiena pronti a vendere cara la pelle, Fantozzi continuava a confrontarsi senza esclusione di colpi con Fiorello che tentava in tutti i modi di riprendersi il telegatto.
“Maledetti! Sciagurati!” continuava a gridare Zagaria i teledeficienti non si fecero pregare e si avvicinarono sempre più minacciosi.
“Forza Ca-gli-ari! Forza Gi-Gi-Ri-va” provvidenzialmente vedemmo spuntare De Simone che avvertendo il trambusto era corso in nostro soccorso ed eroicamente piombò addosso alla squadraccia di Costanzo appeso ad una fune delle quinte come Tarzan ad una liana della giungla.
Quasi nello stesso momento arrivarono Mandrake ed il Pomata che seppur rei di essersi fatti scappare i Bonny e Clyde del tubo catodico, furono decisivi nel contrastare il cravattaro con i baffi ed i suoi picciotti già atterrati da De Simone.
“Forza Bacheco Ammazziamoli!” Mi esortò il brigadiere brandendo il proprio telemicio, in un attimo fui sul mago Casanova e lo colpii ripetutamente sul corpo e sul volto, Zagaria invece assestò un potente gancio sulla mascella di Milton facendolo barcollare, lo colpì di nuovo e il corpulento ballerino andò al tappeto. Purtroppo però Maria vedendo il brigadiere alle prese con il suo scudiero né approfittò per assestargli un potente calcio nel basso ventre, Zagaria fu così messo fuori combattimento. Dopo aver sconfitto il mago Casanova, ero alle prese con Garrison il quale attaccato ai miei capelli non voleva scrollarsi di dosso. Maria approfittò del momento di empasse per sferrarmi due potenti cazzotti sullo stomaco mi ritrovai piegato in ginocchio con la checca ancora attaccata ai capelli e la perfida matrona ad approfittarne, quando ero ormai preparato al peggio sentì la presa del coreografo allentarsi e finalmente sciogliersi, con le ultime forze balzai in piedi strinsi il telegatto e lo sferrai sulla bocca di Maria, ella che ormai pensava di vedermi soccombere fu colta di sorpresa, l'impatto del micio dorato sulle sue labbra e su i suoi denti bianchissimi fu tremendo la vidi indietreggiare e la colpì ancora facendo schizzare il suo sangue e i suoi denti.
“Geometra ma lei picchia una signora!” Era un malconcio, ma indomito Fantozzi a parlarmi era stato lui a scrollarmi di dosso Garrison salvandomi.
“Ma quale signora e signora quella è una puttena!” Gli rispose Zagaria che finalmente si era ripreso ed infieriva sulla De Filippi a terra.
Anche il Pomata, Mandrake e De Simone avevano avuto la meglio sui loro avversari e ci raggiunsero nel centro del palco.
“Incapaci! Disgrazieti! Come avete fatto a farveli scappare?” Li ammonì l'ex poliziotto.
“Brigadiere le pare il momento? Via via alla macchina” intimò un risoluto Fantozzi con in una mano il suo tanto sospirato telegatto e nell'altra il codino-scalpo di Fiorello.
“Presto per di qua, scappate di qua!” A parlarci era il presentatore Bisio che fino a quel momento aveva assistito alla rissa in disparte, ma ora ci indicava la strada per la salvezza.
“Grazie ma perché ci aiuta?” Chiesi.
“Non mi sono mai andati a genio quelli là, sono contento che li avete suonati certo che li avete fatti neri!”
“Beh sa io sono buono e caro ma quando mi incazzo mi viene un diavolo per capello!” rispose eccitato Fantozzi. Al calvo presentatore il riferimento al cuoio capelluto non piacque e la sua espressione lo dimostrava così il ragioniere provò a rimediare “Mi scusi signor Kojak... ehm signor presentatore... vabbè comunque grazie, lei ci sta salvando! Prenda questo glielo regalo!” E gli mise in mano lo scalpo di Fiorello.
“Grazie mi sarà utile, ma ora andate”
Davanti alla porta trovarono Mike Bongiorno fermo ad aspettare.
“Ma cos'è questa fretta eh!? Tocca mica a me eh!? Che busta volete la uno, la due o la treeeee?”
Fantozzi lo schiaffeggiò e poi gli diede un calcio nel fondo schiena mandandolo a terra.
I sei uscirono e si fiondarono nella macchina. “Presto De Simone a tutto gas!” Tragicamente però invece del poderoso rombo che tutti si aspettavano la macchina emise un triste lamento e dopo aver tossicchiato un secondo si spense.
“Fi-ni-ta la ben-zi-na è!”
“De Simone maledetto come è fi-ni-ta la ben-zi-na?”
“ Sie-te voi che mi ave-te-de-tto di aspettare a mo-to-re-acce-so ed io aspettai!”
“Presto scappiamo via!” gridai vedendo uscire dal teatro una massa inferocita di VIP riuscivo a distinguere Bonolis, Ezio Greggio e Gerry Scotti con le loro bagasce svizzere, Marco Carta ed altri ancora. Continuammo a correre inseguiti per oltre un chilometro e la distanza si riduceva.
“Fantozzi vadi io mi fermo!” Esclamai stravolto.
“Geometra non mi molli proprio ora”
Continuai a correre ormai oltre il mio limite come gli altri del resto, ormai tutti temevamo il peggio e non sapevamo più come cavarci d'impaccio.
Quand'ecco che miracolosamente si accostò un pulmino nove posti.
“Bacheco ma lei è un deficente! Che minchia le dice la testa va a fare una simile impresa e non ci chiama a noi che siamo i geni del male?”
“Franco, Ciccio che ci fate qui?”
“Vi venimmo a salvare meschini! Salite salite presto!”
I due amici siculi ci caricarono salvandoci e finalmente potemmo tirare un sospiro di sollievo la cupola del mondo televisivo era stata sconfitta ed anche il Bakeko, il Pomata, Mandrake, De Simone, Pasquale Zagaria e soprattutto Fantozzi poterono dire:
“Abbiamo vinto!”

/Lorenzo Galieni/





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