29 dicembre 2006

La Sirenetta

“Ciao amore sono tornato a casa” disse Eric levandosi il cappotto ed entrando in salone.
“Dove sei?” chiamò passando dalla sala alla cucina “Ah eccoti! Che buon odorino, che hai fatto per pranzo?”
“E' una sorpresa....” rispose amorevole Ariel e mentre il suo compagno andava nella stanza da letto per spogliarsi, pensò che effettivamente sarebbe stata proprio una bella sorpresa e le sorprese non sarebbero finite lì per quel coglione.
“Allora che hai fatto oggi amore mio?” chiese premuroso Eric.
“ Beh ho pulito il salone, ho rassettato la camera e poi sono andata al mercato a fare la spesa” rispose Ariel e poi aggiunse fra se e se: ma ora è finita la pacchia brutto stronzo.
“Ah che brava amoruccio, ma senti come è finita la storia delle bomboniere dei testimoni? Sai forse hai ragione per Flounder e Sebastian sarebbero più indicati dei bigattini piuttosto dei confetti.”
“Ma non so... sai mi sono proprio dimenticata di dirti una cosa”
“Cosa zuccherino?”
Che deficiente pensò Ariel a cui i vari nomignoli affettuosi che di volta in volta egli usava davano sempre più fastidio.
“Beh a dire la verità ho deciso di non invitare nè Flounder nè Sebastian”
“Come?” chiese esterrefatto Eric...
“Sì a dire la verità non inviterò proprio nessuno, a dire la verità HO deciso che NOI non ci sposeremo più. Coglione”
All'udire le astiose parole della sua amata il marinaio impallidì e senti le gambe venirgli meno, ma l'insulto finale lo risvegliò dal torpore.
“Come ti permetti? Ma cosa dici? Guarda che se è uno scherzo e di pessimo gusto”
“ E' di pessimo guuuusto” ripetè Ariel scimmiottandolo “E per una volta lasciati andare! Di' se fosse uno scherzo sarebbe uno scherzo di merda, invece tu no, io ti lascio e tu sempre inamidato, sempre tutto di un pezzo, ma vai a cagare, stronzo!”
“Ariel ti proibisco di parlare in questo modo, mi sembri uno scaricatore di porto.”
“Sì hai proprio ragione sono stata al porto ed è lì che ho aperto gli occhi ed ho capito cosa voleva dire stare con deglli uomini veri non con una checca come te!”
“Cosa dici? bugiarda, puttana!”
“E finalmente, e finalmente li tiri fuori un po' di coglioni! Ma è troppo tardi amico mio, ormai te lo sogni che cambio idea e ti sposo.”
“Ariel io ti ho tirato fuori da in fondo al mar ed io ti ci ributto”
“Col cazzo, bello mio! Tu non puoi farmi niente, io ormai sono una donna e se il tuo obiettivo era quello di levarmi dal mare per rinchiudermi tra fornelli e ferro da stiro ti sei sbagliato alla grande dopo vent'anni da pesce adesso non ho mica voglia di farmene sessanta da perfetta massaia. Io ho grinta, io ho iniziativa, io c'ho due tette così! E dovrei restare a casa a lavare i calzini ad un cretino smidollato come te? Che almeno alle altre tocca un principe te sei poco più di un pescatore.”
In quel momento il marinaio non riuscì più a trattenere le lacrime.
“Sei crudele perchè mi fai questo io ero innamorato di te, io volevo sposarti, ho rischiato la vita per salvarti, perchè perchè mi fai questo?”
“Prima di tutto la prima a salvarti la vita sono stata io che sennò a 'st'ora eri bello che morto, e comunque ti faccio questo perchè sei ridicolo sei antico, sei senzapalle. Ah e vuoi sapere un'altra cosa che ho imparato al porto? Che sei centimetri non sono la misura giusta mio caro, come volevi farmi credere tu”
“Questo è un colpo basso smettila! E pensare che io dopo il matrimonio volevo vendere la mia nave ed andare con Greenpeace per impedire la caccia alle balene e la pesca deregolamentata per proteggere i tuoi amici”
Ariel scoppiò in una risata fragorosa e prolungata, Eric sconvolto rimase frastornato dalla risata e in un attimo si sentì piombare addosso un opprimente senso di ridicolo, come se solo ora riuscisse a percepire la portata delle dichiarazioni di Ariel, alla fine però trovò la forza per provare a reagire. “Bhe cos'è che ti fa tanto ridere ora?”
“No scusa dai aspetta un attimo” rispose Ariel non trattenendo le risa “ Fammi riprendere questa non me l'aspettavo proprio” e ricomponendosi a stento “No sai vendere tutto, per aiutare i miei amici poi! Greenpeace! E poi vorresti dire che non ho ragione io a dirti che sei un coglione? Sei uno che non sa che pesci prendere nella vita”
L'ironia della frase la fece scoppiare di nuovo a ridere “Che fai stai lì muto come un pesce?” E di nuovo sghignazzate “ Mi dispiace, ma mi sa tanto che con me hai preso un granchio, ah ah, oddio non ce la faccio più, mi fai morir dal ridere, che cretino!” E cosi dicendo Ariel si buttò sul divano tenendosi una mano sul ventre non provando nemmeno a trattenere l'ilarità, Eric dal canto suo era rimasto impietrito, il timer del forno suonò attirando la loro attenzione.
“Ah ecco l'altra sorpresa è pronto il pranzo” disse Ariel alzandosi dal divano e andando in cucina, il marinaio la sentì aprire il forno tra odiosi risolini e tornò trionfante con una teglia tra le mani, un inconfondibile odore di pesce e rosmarino invase la sala da pranzo.
“Saluta Flounder!”
Eric non credeva ai suoi occhi quello che era stato i migliore amico di Ariel ora giaceva arrostito in una teglia con patate e rosmarino.
“Sei una bestia mi fai schifo!”
“Be allora non penso che vorrai venire al mio matrimonio”
“Quale matrimonio cosa stai dicendo ora?”
“Non te l'ho detto? Non sposo te, ma comunque mi sposo sai in fondo ho l'età giusta per farlo e poi il mio nuovo uomo è un vero uomo non come te, è ricco e famoso e oltremodo vecchio... così chi pensi che erediterà il suo impero se non la sua sirenetta-coniglietta?”
“Impero? Matrimonio? Non capisco più niente... si può sapere chi hai intenzione di sposare?”
“Capitan Findus!”


/Lorenzo Galieni/



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