30 dicembre 2006

Sette volte Sette

- Mi perdoni Padre perché ho molto peccato... come fa fresco qua dentro...
- Abbiamo l'aria condizionata, figliuolo.
- A saperlo ci venivo più spesso, ce ne ho di peccati da confessare...
- Non aver paura di parlarne con me, il confessionale è anche totalmente insonorizzato, ultimo
modello, resterà tutto tra noi tre!
- Tre?... Ah,si, certo, lui però già lo sa quello che ho fatto, vuole sentire il mio sincero pentimento ora,
giusto?
- Esatto, è proprio a questo che serve la confessione, dimmi figliuolo, cos'è che grava sulla tua
coscienza? Quali peccati non ti fanno dormire la notte? Cos'è che ti impedisce di guardarti allo
specchio? Quanto...
- Mi scusi se la interrompo, ma non la farei così drammatica, comunque per quanto riguarda i peccati,
tutti!
- Come tutti?
- I peccati capitali non sono forse sette?
- Certo: gola, accidia, superbia, lussuria, avarizia, ira e...
- Gongolo! Manca sempre lui, anche perché forse era un po' gay e fa comodo dimenticarselo...
- Ma cosa stai dicendo, quelli sono i sette nani! Invidia è l'ultimo peccato, e tu li hai commessi tutti, e
quanto tempo è che non ti confessi?
- Due giorni!
- Come due giorni?
- Si padre, non si ricorda di me? ero venuto da lei anche venerdì!
- Ah, ora mi ricordo, e dimmi figliuolo, come avresti fatto a collezionare tutti questi peccati in così poco
tempo?
- Ora le spiego: ero davanti alla pizzeria che fa angolo alla fine della strada e ho visto una coppia uscire
mangiando due tranci di margherita appena sfornata, con la mozzarella lucida lucida che filava e il
pomodoro di un rosso vivo come sangue, li ho invidiati (e uno) talmente tanto che sono andato alla
porta della pizzeria a elemosinarne un pezzo, e talmente devo essere stato fastidioso e petulante che mi
hanno accontentato. Ora c'era un amico con me col quale mi sono vantato con superbia della mia
impresa (e due) rinfacciandogli il fatto che lui non ce l'avrebbe mai fatta e negandogli anche un piccolo
mozzico, talmente ero avido (e tre) di trangugiarla in un sol boccone (e quattro) quasi senza respirare,
poi si sa che dopo mangiato viene sonno e per poter schiacciare un pisolino (e cinque) mi sono
rifiutato di cercare di scroccare un altro pezzo per lui; infine mi sono furiosamente alterato (e sei) con
lui perché per dispetto non mi ha permesso di riposare neanche due minuti, e ho inveito contro di lui
con parole che mi vergogno anche solo a ripensare.
- E la lussuria dov'è in tutta questa vicenda?
- Be', vede Padre, se non se n'è accorto io sono un senzatetto, un vagabondo, erano diversi giorni che
non mangiavo, e ho goduto talmente tanto trangugiando quel cibo che sono venuto nei pantaloni, lei
capirà...
- Veramente no!
- E così stiamo a sette, può andare no?
- Come può andare?
- Si, è credibile come storia? mi sono meritato una mezz'oretta di fresco?
- Vuoi dire che ti sei inventato tutto? ma non hai alcun rispetto per il luogo in cui stai?
- Come no Padre, è bellissimo questo confessionale, se non avessi avuto rispetto per esso non mi sarei
mai sognato di stare qui un'ora con 40 gradi all'ombra là fuori!
- Ma questa è blasfemia!
2
- Mi perdoni, Padre, ma che deve fare un povero cristo, ooops, no, mi correggo, un povero diavolo, no,
ho sbagliato ancora, un poveraccio e basta, per trovare una piccola oasi in questa canicola? Non è forse
compito della chiesa accogliere e confortare i derelitti?
- Va bene, va bene. ma ora vai che c'è altra gente...
- Ma come Padre, non mi assolve?
- Vabbè và, di' 2 padre nostro e 4 Ave Maria. Ego te absolvo a peccata tua in nomine patris et filii et
spiriti sancti. Amen. Vai in pace!
- Grazie Padre, mi ha tolto un peso, ma potrei tornare ogni tanto?


E' notizia attuale l'entrata in uso in una chiesa di Genova di confessionali tecnologici, totalmente insonorizzati e con aria condizionata. (per vedere l'immagine apri la rivista)

/Ivan Cusella/


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